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Stile di vita

Alexandra Kocsis, primo posto all’Arnold Classic Columbus

Complimenti per I tuoi fantastici piazzamenti! Come ti senti e che sensazioni hai in questo particolare momento?

Grazie! Sarebbe già stato bellissimo anche solo poter stare sul palco all’Arnold Classic in America. Soltanto un anno fa ero in prima fila tra il pubblico entusiasta di poter assistere alla finale e sognavo un giorno di poter stare anche io su quel palco. Ora provo una grandissima felicità e delle sensazioni incredibili nell’aver vinto l’Arnold Classic, solamente dopo un anno di competizioni.

Quindi ti senti pronta per la tessera da professionista? Qual’è il tuo più grande desiderio, ora?

Ogni atleta con grandi obiettivi desidera diventare un professionista e chiaramente io non faccio eccezione. Al momento però non ho tra i miei più immediati obiettivi di ottenere la tessera da professionista e vorrei finire l’anno come dilettante. Sento di aver aver ancora bisogno di migliorare e di fare più esperienza e quindi farò il Campionato Europeo in primavera e il Campionato del Mondo in autunno. Ora i miei obiettivi sono cambiati e vorrei fare delle ottime performance in queste gare e per ottenere questo risultato sono disposta a qualsiasi sacrificio. I miei attuali obiettivi possono essere brevemente riassunti: vorrei vincere il Campionato Europeo e del Mondo e solo in seguito salire sul palco dell’Olympia a Las Vegas come professionista.

Mi sembra di aver capito che ci sono stati dei problemi con il tuo viaggio. Cosa è successo esattamente e a chi hai comunicato la tua vittoria per primo?

Si, infatti, nel nostro viaggio non è andato tutto liscio: quando siamo arrivati a Londra ci hanno informati che il nostro aero per Chicago sarebbe stato in ritardo e questo sarebbe diventato un problema in quanto non saremmo riusciti a prendere il volo per Colombus e non avremmo potuto registrarci e avremmo perso la possibilità di gareggiare. Fortunatamente abbiamo potuto cambiare con un altro volo e siamo arrivati in tempo, anche se i nostri bagagli sono rimasti indietro. Comunque, visto che avevo il mio bikini e le scarpette per la gara nel bagaglio a mano ho potuto salire sul palco per la semifinale del giorno seguente. I primi ad essere informati della mia vittoria sono stati i miei genitori, che per ragioni tecniche non erano potuti venire con me alla competizione e quindi hanno ricevuto la mia telefonata con grande sorpresa ed entusiasmo.

Che sensazioni hai avuto quando sei salita sul palco? Ti sei resa subito conto che avevi buone possibilità o c’erano atlete che ti impensierivano?

Essere sul palco dell’Arnold Classic tra i migliori degli USA e del mondo è veramente fantastico ed è anche stato per me un onore poter rappresentare il mio paese la in America. Alla fine della preparazione per il pre-contest, ho capito che avevo la possibilità di essere tra le migliori. Ho avuto qualche dubbio quando ho visto in azione le mie avversarie ma ho anche pensato che anche io avrei potuto far paura a loro. Ad ogni modo ho avuto delle avversarie molto agguerrite e ben preparate come la slovacca Plevakova che aveva vinto tutto negli anni precedenti e la russa Volkova, la ex campionessa dell’Arnold Classic – era proprio una sfida ad altissimo livello!

Qual’è stato il tuo primo pasto dopo la cara?

Il mio preferito di sempre: pizza e Nutella. 🙂

Come hai celebrato la tua grande vittoria?

Dopo l’Arnold Classic ho passato 4 splendidi giorni a Miami. Là ho  avuto la possibilità di riposarmi un po’ dopo questo duro periodo di preparazione.

Cosa bolle in pentola ora, quale sarà la tua prossima gara?

Il 23 aprile parteciperò alla Hungarian Cup, e poi andrò in Spagna per il Campionato Europeo di Fitness IFBB Fitness tra il 4 e l’ 8 Maggio.

Come è stata la tua preparazione? Quanto tempo ci hai messo per prepararti specificatamente per l’ Arnold?

Ho iniziato la preparazione per l’Arnold Classic il 10 dicembre, quindi periodo natalizio compreso, e ho celebrato il Natale con un bell’allenamento, anche se devo dire che quando mi sento motivata considero ogni giorno un’opportunità, non un peso.

Ho fatto 14 sessioni di allenamento per settimana, questo vuol dire due al giorno. Inizio con 45-60 minuti di cardio veloce e poi mi alleno con i pesi nel pomeriggio con László Berkes.

Quale è stata la particolare dieta che ti ha permesso di ottenere queste superbe condizioni fisiche?

La messa a punto della dieta è tanto importante quanto l’allenamento stesso. Ho seguito la mia programmazione alimentare per la preparazione alla gara esattamente al grammo ogni giorno. Per l’80% del periodo di preparazione ho mangiato pollo e solo facendo la massima attenzione al peso e alla forma sono passata al pesce.

Arrivata a 2 settimane dall’Arnold Classic ho iniziato a mangiare solo pesce per quattro volte al giorno con insalata e broccoli e a colazione solo bianche d’uovo.

Ci sono state un paio di cose che hanno reso più difficile la mia preparazione, due settimane prima della gara mi sono fatta male. La diagnosi è stata parziale rottura del legamento esterno della caviglia esterna, così sono stata costretta a cambiare tutto l’allenamento, ma di una cosa ero sicura: nessun dolore o altro fattore accidentale mi avrebbe fermato prima di aver raggiunto il mio obiettivo.

Che metodologia di allenamento hai usato e quanto cardio hai fatto?

A causa della rottura parziale del legamento della mia caviglia non ho potuto quasi allenare le gambe e ho dovuto indossare un tutore per la caviglia e un nastro per taping chinesiologico mentre mi allenavo.

Basandomi sulle mie esperienze precedenti penso di essere riuscita a raggiungere la mia forma migliore di sempre grazie all’allenamento cardio eseguito tutti i giorni. Inoltre ho allenato le gambe tre volte a settimana e la parte superiore del corpo due volte e nei finesettimana ho allenato i muscoli in superserie.

Cosa hai imparato durante la preparazione e quale consiglio ti sentiresti di dare agli atleti di domani?

Durante la preparazione mi sono resa conto che niente è impossibile, ciò di cui si ha bisogno è un atteggiamento positivo verso tutte le cose e riuscire a dare il meglio ogni giorno indipendentemente dalle circostanze.